ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
A BRUXELLES, OBIETTIVO ERASMUS “ZERO WASTE”
Nel cuore del Belgio, a Bruxelles, per la mobilità Erasmus+ del progetto KA 210 SCH “Zero Waste” dal 10 al 14 febbraio 2025, ho incontrato nuovamente i team dei Paesi partner Belgio, Polonia, Turchia, accolti in Italia presso l’Istituto “M. Alberini” nel mese di novembre, per approfondire la questione ambientale e la lotta contro i cambiamenti climatici.
In questo scenario internazionale, ho avuto varie opportunità di studio e di confronto, a partire dalla visita al Parlamento europeo, simbolo della democrazia e dell’integrazione, e al Parlamentarium dove si può comprendere, in modo interattivo, il funzionamento dell’Unione Europea. Infatti, in quest’ultima sede, c’è un’interessante cronistoria che fa rivivere ai visitatori i momenti chiave dell’Europa e dell’UE, oltre alle sfide attuali. Questa atmosfera immersiva e stimolante fa maturare la necessità urgente di coinvolgere gli studenti nel programma Erasmus per accelerare il percorso di inclusione in Europa, con attenzione alla sostenibilità, ai giovani garantendo loro pari opportunità e sviluppo di competenze, tra cui quelle linguistiche e digitali.
Altre attività centrali di questa mobilità sono state la visita al BELEXPO di Bruxelles e quella presso la British School of Brusells (BSB). Al BELEXPO c’è un’originale mostra sul clima e sulle città del futuro che è ideale da visitare insieme agli studenti, i quali possono imparare divertendosi e rendersi realmente conto delle urgenze ambientali del pianeta Terra. Attraverso le varie sezioni tematiche, ho assorbito tante idee educative per avviare riflessioni e attività in classe, incentivando azioni green contro rumore, inquinamento atmosferico, rifiuti e soluzioni concrete di mobilità, di riduzione degli sprechi alimentari e di tutela della natura per migliorare la qualità della vita in città e agire consapevolmente per la transizione climatica.
Presso la British School of Brusells è stato interessante osservare la valorizzazione dell’ampio giardino in cui si trova l’Istituto che è stato trasformato in uno spazio didattico a vantaggio degli studenti, i quali realizzano piccole installazioni ecosostenibili e si occupano della cura di piante e alberi, con benefici in termini di autonomia, creatività, motivazione. Davvero rilevante è l’accurata e funzionale divisione di tutti gli spazi esterni fra gli studenti di varie fasce d’età, dove si può socializzare durante le pause scolastiche, o praticare attività sportive. L’outdoor learning è parte integrante dell’approccio formativo di questa prestigiosa scuola, in tutte le stagioni dell’anno, e questa pratica, a mio avviso, va condivisa per promuovere il benessere fisico e mentale della popolazione scolastica, per scoprire il valore della vita all’aria aperta e per accrescere il rispetto verso la natura.
Ho scoperto poi tradizioni locali belghe e ammirato il fascino artistico di Bruxelles – surrealista la visita all’Atomium- di Bruges e di Anversa per un contatto più vivo con il Paese ospitante.
Bruxelles è stata così una meta decisiva per vivere un’esperienza Erasmus, sia perché la città è la capitale dell’UE che promuove il programma Erasmus+, sia perché il focus del progetto “Zero Waste” è una priorità degli Stati dell’Unione ed è particolarmente avvertito dalle nuove generazioni, che si sono mobilitate con marce sul clima per un mondo più verde.
Antonella Rizzo
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La mia Polonia tra cultura, didattica e sostenibilità
Dobra dobra dobra…tac tac tac…go go go….Queste sono le espressioni che hanno accompagnato la mia esperienza Erasmus+ in Polonia all’interno del progetto “Zero Waste” al quale ho avuto l’onore di partecipare insieme a due colleghi dell’Istituto, la prof.ssa Desantis e il prof. Rigon, compagni ideali di un’avventura unica e indimenticabile. Una settimana pregna di cultura e di bellezza, durante la quale ho conosciuto colleghi di altre nazionalità, confrontando metodologie didattiche e condividendo momenti di svago, racconti di vita e sorrisi.
Il mio viaggio è iniziato il 21 settembre 2025 con destinazione Zamosc, meravigliosa cittadina rinascimentale della Polonia orientale, per visitare la Szkola Podstawowa “Orlat Lwowskich” insieme alla delegazione turca e a quella belga.
L’accoglienza è stata molto calorosa: il Dirigente dell’Istituto ha aperto le porte del suo ufficio offrendoci un buffet di benvenuto e un indimenticabile sorriso. La visita nelle aule e negli spazi condivisi è stata molto interessante: colori, decorazioni e, soprattutto, tanto spazio ai talenti degli studenti e ai loro successi sportivi e culturali.
La scuola polacca è organizzata in modo molto diverso dal nostro, accoglie studenti dai 6 ai 15 anni, bambini e ragazzi che condividono gli stessi spazi e si relazionano in modo molto naturale e gioioso. Nei momenti di pausa insegnanti di musica propongono balli di gruppo all’interno della palestra coinvolgendo ragazzi di tutte le età in attività divertenti e rendendo gli studenti un corpo unico.
Durante le giornate trascorse nella scuola ospitante abbiamo preso parte a diversi workshop sul tema della sostenibilità e del riuso coadiuvati dagli studenti e dagli insegnanti dell’Istituto. I bambini più piccoli, con i loro strumenti musicali costruiti con materiali di scarto, saranno il ricordo più bello dell’esperienza. I loro sorrisi e la voglia di mostrarci le loro capacità mi hanno colpito profondamente.
E poi la lezione di cucito, i tentativi con la penna 3D e il viaggio nei fondali marini con i visori di realtà virtuale…che mal di testa!
Oltre ai workshop all’interno della scuola, abbiamo potuto visitare un’azienda agricola biologica in cui si produce miele in modo naturale e abbiamo conosciuto Marian, il simpaticissimo proprietario, che ci ha mostrato una grande varietà di piante e ci ha fatto assaporare un profumatissimo miele.
Nei pomeriggi liberi abbiamo potuto visitare la città e i suoi monumenti. Zamosc, la Padova del Nord, è la città ideale commissionata dal magnate Jan Zamoyski all’architetto padovano Bernardo Morando: una grande piazza, una pianta a croce e un castello per proteggere i suoi cittadini. Una realtà molto ordinata e organizzata in cui ci siamo sentiti a casa nonostante le differenze culturali.
Gli ultimi due giorni di mobilità abbiamo avuto la possibilità di visitare Cracovia, antica capitale della Polonia, il cui centro storico è iscritto nella Lista UNESCO come Patrimonio dell’umanità. Una città vivace, ricca di attrazioni e di incantevoli monumenti.
Questa mobilità è stata la mia prima esperienza con l’Erasmus ma spero vivamente che sia l’inizio di una collaborazione duratura, perché mi ha arricchito come insegnante ma soprattutto come persona, mi ha permesso di migliorare la mia competenza linguistica in inglese e mi ha fatto conoscere una realtà diversa di scuola e di vita. Ogni attività e ogni persona conosciuta in questo percorso hanno aggiunto un tassello importante alla mia funzione di formatore e mi saranno utili per instillare nei miei allievi il desiderio di diventare cittadini cosmopoliti.
Prof.ssa Alessia Merlino