ESPERIENZE E TESTIMONIANZE
In Turchia, la mia Erasmus experience
Dal 5 al 13 aprile 2025 ho partecipato alla mobilità Erasmus+ del progetto UNESCO KA 210 SCHOOL “Europe: We are the colors of the rainbow” (EWCORA) nella regione turca di Karabük, in qualità di docente accompagnatore di un gruppo di tre studentesse di classe quinta, beneficiarie del bando scolastico, insieme a una collega, membro come me della Commissione Erasmus d’Istituto.
È stata un’esperienza forte sotto diversi punti di vista, che mi ha fatto comprendere quanto sia importante attivare il programma Erasmus nelle scuole per lavorare in rete, per entrare in contatto con l’altro, per scoprire e farsi sorprendere da nuove realtà.
Nello specifico, questa mobilità è stata la prima del progetto UNESCO, perciò un aspetto interessante è stato conoscersi dal vivo superando le distanze tecnologiche di Google Meet e Whatsapp; e condividere l’entusiasmo, la curiosità e la voglia di imparare con tutti i team partecipanti (Grecia, Italia, Macedonia del Nord, Spagna, Turchia).
Per me è stata un’opportunità altamente formativa conoscere un altro ambiente scolastico, quello dell’Istituto professionale di Eskipazar e osservare un’organizzazione coerente con le esigenze del territorio; comunicare in lingua inglese - diventando more confident- e definire le successive attività del progetto EWCORA con i docenti presenti; visitare un nuovo territorio ricco di storia e di storie, con un’accoglienza spontanea e mediterranea, con specificità naturali, archeologiche, folcloristiche, che è stato bello apprendere e vivere, fissandole tra i miei ricordi più cari.
Tante sono state le attività svolte e le attrazioni visitate. A scuola è stato bello dedicarsi tutti insieme allo stone paint per creare souvenir personali e al water dipping; e il dietro le quinte della preparazione di un canto corale per la comunità di Eskipazar è stato particolarmente coinvolgente grazie a prove, risate e pose da palcoscenico per una performance impeccabile.
Meravigliosi sono il sito archeologico di Hadrianopolis, la città UNESCO di Safranbolu (in foto) – in passato importante centro commerciale dello zafferano –, il canyon di Tokatli e il fascino unico di Istanbul con la sua architettura sontuosa e colorata, luoghi e nomi “sfogliati” e studiati da me soltanto sui libri.
Non sono poi mancati momenti di pura spensieratezza con musiche e balli tipici, melodie nuove che hanno creato un grande e unico gruppo, sincero e connesso emotivamente e professionalmente.
Questa mobilità è stata davvero fondamentale per conoscere diversità culturali e sociali e per assumere un approccio interculturale, indispensabile per creare un mondo solidale, inclusivo, sostenibile secondo le finalità del programma Erasmus+ e del progetto UNESCO.
Antonella Rizzo